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Contro l’autonomia differenziata: sì all’Italia unita, libera, giusta

autonomia differenziata

La recente approvazione della Legge Calderoli relativa all’autonomia differenziata sta sollevando preoccupazioni all’Italia intera.

La legge, infatti, comporta un aumento dei divari territoriali e un peggioramento delle disuguaglianze sociali che vanno a ledere la collettività; in particolare lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne.

Ecco perché è essenziale provvedere alla sua abrogazione.

Perché l’autonomia differenziata è un pericolo?

Vediamolo più nel dettaglio:

  • Divide il Paese

Dall’ambiente alla salute, dall’istruzione ai trasporti, dall’energia all’industria, dalla protezione civile alla ricerca scientifica e così via:

i cittadini e le cittadine, sia delle regioni meridionali sia di quelle settentrionali, pagheranno il prezzo di un’Italia delle piccole patrie.

Questa frammentazione indebolisce la nostra posizione economica e politica a livello europeo e globale, rischiando di rendere l’Italia meno rilevante.

  • Impoverisce il lavoro

La legge mette in discussione il Contratto Collettivo Nazionale, pilastro dell’unità e della coesione del Paese.

E sancisce il ritorno delle gabbie salariali, abolite ormai da decenni per promuovere l’uguaglianza economica e ridurre le disparità territoriali.

Ciò comporta un ulteriore impoverimento dei salari, accentuando le disuguaglianze e penalizzando i lavoratori in tutto il Paese.

  • Colpisce la sicurezza

L’autonomia differenziata minaccia la sicurezza sul lavoro, frammentando la legislazione in materia.  

Ogni Regione ha la possibilità di decidere in autonomia il numero di ispettori da assumere e le modalità di ispezione e prevenzione. 

Questo alimenta una competizione territoriale al ribasso, con il rischio che nelle aree meno equipaggiate le condizioni di sicurezza peggiorino, aumentando il numero di incidenti e malattie sul lavoro.

  • Smantella l’istruzione

La legge Calderoli danneggia l’identità culturale dell’Italia attraverso la regionalizzazione del sistema scolastico.

Questa frammentazione amplifica le disuguaglianze esistenti offrendo opportunità educative diverse a seconda della Regione di residenza.

Si tratta di conseguenze disastrose, che andranno a penalizzare le studentesse e gli studenti italiani che hanno diritto ad una scuola pubblica, nazionale e aperta al mondo.

  • Privatizza la salute

L’autonomia differenziata compromette il Servizio Sanitario Nazionale, rischiando di riservare il diritto alla salute solo a chi può permetterselo.

Le Regioni potranno accelerare la privatizzazione della sanità, aumentando così le disuguaglianze e riducendo la qualità dei servizi.

E nonostante il diritto alla salute sia fondamentale e accessibile a chiunque, nel momento in cui la normativa entrerà in vigore, ci verrà negato!

  • Demolisce il welfare universalistico

Il sistema di welfare pubblico e universalistico si basa sulla solidarietà e sulla redistribuzione della ricchezza.

Con la legge Calderoli, però, il “residuo fiscale” rimarrà solo nelle Regioni più ricche, creando profonde disuguaglianze. 

Questo potrebbe privare molte Regioni di risorse fondamentali, riducendo l’accesso ai diritti sociali, che, invece di essere garantiti a tutti i cittadini, varieranno in base alla Regione di residenza.

  • Frena lo sviluppo

Nel contesto economico e finanziario globale è impensabile che lo Stato non abbia competenza su materie strategiche. 

Tuttavia, l’autonomia differenziata mira proprio a trasferire il potere su tali settori alle Regioni.

E infatti lo Stato non avrà più potere su politiche energetiche; telecomunicazioni; reti e infrastrutture; porti e aeroporti; trasporti; ricerca scientifica; ambiente; cultura; rapporti con l’Ue; commercio con l’estero; protezione civile; previdenza complementare e integrativa; etc.

Questa frammentazione porta ad una divisione del nostro Paese sempre più significativa che ne pregiudica lo sviluppo e le prospettive economiche.

  • Frammenta le politiche ambientali

Frammentare le politiche ambientali rende impossibile affrontare efficacemente il cambiamento climatico e realizzare una conversione ecologica del nostro sistema produttivo. 

Questo perché Regioni con meno risorse potrebbero non riuscire a investire nei settori in questione o creare azioni efficaci, aumentando il divario con le aree più sviluppate.

La legge Calderoli potrebbe, quindi, ostacolare la realizzazione di obiettivi ambientali comuni e compromettere il nostro impatto positivo sull’ambiente.

È essenziale mantenere una politica ambientale unitaria e forte per garantire un futuro sostenibile per tutti.

Come possiamo fermare l’autonomia differenziata?

È partita una raccolta firme per abrogare la Legge Calderoli sull’autonomia differenziata. 

Ogni firma è un passo verso un’Italia più giusta e libera, che non lascia indietro nessuno. 

Per riuscire a scampare il pericolo di un Paese diviso e di cittadini impoveriti abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.

Rivolgiti al/la tuə rappresentante sindacale per sapere come si svolgeranno le raccolte firme, oppure firma online su referendumautonomiadifferenziata.com.

Se vuoi salvaguardare i tuoi diritti e costruire un futuro migliore firma anche tu contro l’autonomia differenziata!

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