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Confcommercio, a chi vuoi darla a bere?

sciopero

Tantissimi sono i comunicati che le associazioni datoriali del TDS e della DMO hanno prodotto relativamente alle motivazioni dello sciopero per il rinnovo dei CCNL settoriali, scaduti dal lontano 31 dicembre 2019.

Questo è parte del tentativo maldestro di tali associazioni di depotenziare lo sciopero del 22 dicembre 2023, a cui è prevista una grande adesione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori.

Troviamo abbastanza singolare che compagini associative con una significativa storia alle spalle nelle relazioni sindacali del nostro Paese, firmatarie di CCNL applicati a milioni di lavoratrici e lavoratori, si riducano ad azioni di questo genere, arrivando perfino ad accusare le organizzazioni sindacali di dichiarare il falso.

Al fine di fare chiarezza rispetto alle fantasiose ricostruzioni che stanno circolando, ci soffermiamo sul sofferto percorso negoziale che FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS hanno intrattenuto con Confcommercio nel corso del 2023.

Lo spaccato che forniamo, sia pure riferibile ad un’unica associazione datoriale, contiene elementi che possono sicuramente fornire una chiave di lettura adeguata a soppesare responsabilità e disinvolture palesatesi nel corso del confronto, nonché per individuare chi se n’è reso autore.

Il percorso negoziale dei sindacati

Nell’incontro della commissione tecnica di aprile del 2023, Confcommercio ha presentato la sua richiesta di voler intervenire su quattordicesima, scatti di anzianità, flessibilità dell’orario di lavoro e permessi retribuiti, per rendere sostenibile l’aumento salariale ai datori di lavoro.

Ha affermato, infatti, che il negoziato per il rinnovo del CCNL deve essere ispirato da “un approccio improntato anche ad un recupero di produttività – misurabile come differenziale tra ore retribuite e ore lavorate – attraverso la revisione e la riscrittura di parti del CCNL concordate in determinati periodi ed a certe condizioni, parzialmente non più esistenti”.

Ridurre il differenziale fra ore retribuite e ore lavorate significa lavorare di più ed avere meno permessi.

Considerata l’inaccettabilità di queste richieste, è stato convocato un incontro alla presenza dei Segretari Generali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS e della Vicepresidente di Confcommercio, che si è svolto a Maggio 2023;

in quella sede si è ribadita la necessità da parte datoriale di intervenire su tali istituti, dichiarando che bisogna innovare il contratto perché certi istituti disturbano i datori di lavoro.

Tali richieste vengono poi ribadite ad ogni incontro successivo nei mesi di Luglio e di Ottobre 2023.

Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS nei comunicati ufficiali hanno diramato l’esito di questi incontri fin da maggio 2023 e ne hanno discusso negli attivi dei delegati e nei luoghi di lavoro.

Da mesi accusano pubblicamente Confcommercio di voler ingiustamente intervenire su quattordicesima, scatti di anzianità, permessi sindacali e flessibilità oraria, è non è mai stata fatta nessuna smentita.

Solo una cosa è vera:

le organizzazioni sindacali nel merito di queste proposte non hanno mai voluto entrarci, perché non possiamo restituire salario in cambio di salario!

Oggi

Improvvisamente, a tre giorni dallo sciopero, secondo la ricostruzione di Confcommercio, le organizzazioni sindacali si sarebbero inventate tutto;

a tre giorni dallo sciopero si vorrebbe far credere alle lavoratrici e ai lavoratori che la benevola associazione datoriale avrebbe voluto dare aumenti salariali in linea con l’inflazione e che i sindacati avrebbero abbandonato improvvisamente e inspiegabilmente il tavolo.

Il contratto è scaduto da quattro anni, l’inflazione è cresciuta a dismisura, i lavoratori hanno preso solo 30 euro di aumento e ci vengono a raccontare che sono buoni e bravi...

Oltre al danno la beffa!

Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori ad aderire allo sciopero del 22 dicembre 2023, per dire a Confcommercio che vogliamo un contratto che dia l’aumento salariale in linea con l’andamento dell’inflazione.

E per difendere il potere di acquisto di chi dà modo alle aziende ad essa associate di esistere!

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