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CCNL TDS Confcommercio e Confesercenti scaduti dal 31 dicembre 2019: storia triste di una falsa ripartenza

I CCNL del Terziario Distribuzione e Servizi sono scaduti dal lontano 31 dicembre 2019 e, recentemente, la vicenda ha conosciuto un inatteso risvolto comico.

Il 7 dicembre 2023 si è tenuto l’incontro per effettuare un tentativo preventivo di conciliazione, in cui FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS si sono confrontate con CONFCOMMERCIO (e le associazioni settoriali coinvolte) per espletare l’iter che precede la proclamazione dello sciopero.

In tale contesto, CONFCOMMERCIO si è dichiarata disponibile a riprendere il confronto negoziale per l’agognato rinnovo del CCNL.

Abbiamo hanno quindi invitato CONFCOMMERCIO a inviare una convocazione formale per la ripresa del confronto direttamente alle Segreterie generali, aggiungendo però la condizione di rimuovere le tante pregiudiziali che aveva posto:

CONFCOMMERCIO, infatti, in cambio di un incremento salariale mai quantificato, pretende di intervenire su istituti importanti, quali i permessi retribuiti, la 14° mensilità, gli scatti di anzianità, l’implementazione selvaggia della flessibilità oraria…

e noi abbiamo sempre chiesto di rimuovere tali pregiudiziali, per poter finalmente discutere nel merito del confronto negoziale.

In effetti, le Segreterie generali di FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS si sono viste recapitare una convocazione – a firma sia di CONFCOMMERCIO che di CONFESERCENTI – di un “incontro unitario” da tenere il 14 dicembre, finalizzato a “consentire una rapida e proficua conclusione della vertenza per il rinnovo dei CCNL Terziario”.

Quindi abbiamo inviato a CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI una nota unitaria, con la quale abbiamo dato disponibilità a riprendere il negoziato a condizione che le richieste sopracitate fossero rimosse dal tavolo e che ci fosse quindi la disponibilità ad erogare un aumento salariale come previsto dagli indici relativi all’inflazione, prendendo in considerazione tutto il periodo dalla scadenza del CCNL.

Il fulmineo riscontro delle due Confederazioni ha condensato in tre righe la presa d’atto di una nostra “evidente volontà di non procedere ad un reale e compiuto confronto schiettamente orientato alla più tempestiva definizione dell’accordo di rinnovo del CCNL Terziario”!

Ci viene rimproverato di non voler sacrificare diritti importanti per tante lavoratrici e tanti lavoratori, per avere in cambio un incremento retributivo dovuto.

Secondo CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI, per dare vita “ad un reale e compiuto confronto schiettamente orientato alla più tempestiva definizione dell’accordo di rinnovo del CCNL”, bisogna fare strage dei diritti di chi lavora.

Per chi come noi crede nell’importanza fondamentale del negoziato e svolge con senso di responsabilità il proprio ruolo, queste scelte datoriali appaiono unicamente improntate a precostituire qualche pseudo argomento da esibire nell’ennesima intervista, farcita da imprecisioni grandi e piccole, ma sempre e inesorabilmente priva di verità.

La cronaca triste della falsa ripartenza che abbiamo qui sintetizzato, tuttavia, non annulla i nostri propositi;

anzi, rafforza le nostre convinzioni rispetto all’urgenza di dare un rinnovo dignitoso alle lavoratrici del Terziario, Distribuzione e Servizi, della Distribuzione Moderna Organizzata e della Distribuzione Cooperativa.

Noi come OO.SS. abbiamo dimostrato più volte di avere grande senso di responsabilità nei momenti di difficoltà del settore;

ci auguriamo ora che questo senso di responsabilità prevalga anche da parte delle Associazioni Datoriali:

non rinnovare i CCNL per 4 anni non dovrebbe consentire a nessuno di ricorrere ad espedienti tattici che arrecano l’ennesima offesa a quanti, generosamente e ogni giorno, consentono alle imprese di questo complicato macrosettore di operare e consolidarsi nei mercati di riferimento.

Il 22 dicembre 2023 scioperare servirà anche a ricondurre la dialettica fra le parti nell’ambito di un serio confronto, rispettoso della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, orientato al merito e neutralizzando ogni tentativo di derubricare la trattativa a una parentesi comica.

Qui il comunicato stampa

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