L’Emilia-Romagna sta attraversando una trasformazione demografica significativa:
il 24,5% della popolazione ha più di 65 anni e il 39,9% dei nuclei familiari è composto da una sola persona.
Tra questi, il 25,4% sono grandi anziani, con un elevato rischio di fragilità socio-sanitaria.
Oggi si contano 205 anziani ogni 100 giovani e le proiezioni indicano un ulteriore aumento nei prossimi decenni.
Invecchiare nella propria casa dovrebbe essere un diritto per tutti e per tutte, anche per chi ha problemi di salute o una ridotta autonomia o disabilità.
La domiciliarità è la chiave per garantire una migliore qualità della vita e le assistenti familiari svolgono un ruolo cruciale, offrendo supporto quotidiano agli anziani e alle persone con disabilità.
Tuttavia, per costruire un rapporto di lavoro solido, sicuro e rispettoso, è essenziale conoscere le regole.
Assumere un’assistente familiare: un passo fondamentale
Assumere un’assistente familiare significa affidare la cura dei propri cari a una figura professionale che si occuperà dell’assistenza quotidiana.
È fondamentale che tra assistente, assistito e famiglia si instauri un rapporto di fiducia e collaborazione.
Per questo motivo, è consigliabile rivolgersi a personale qualificato e affidarsi agli uffici competenti della CGIL per una gestione regolare del contratto.
Le procedure per l’assunzione
L’assunzione di un’assistente familiare richiede il rispetto di alcuni passaggi fondamentali:
- Scelta della candidata: se si assume una persona segnalata da conoscenti, è importante effettuare un colloquio approfondito per chiarire mansioni e aspettative
- Redazione del contratto: il rapporto di lavoro deve essere regolato dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico, con un accordo scritto che specifichi tutti gli aspetti economici e normativi
- Comunicazione all’INPS: L’assunzione deve essere registrata all’INPS tramite Contact Center, online su www.inps.it o presso un CAAF CGIL
Documenti richiesti:
- Per le lavoratrici italiane ed europee: documento d’identità, codice fiscale, tessera sanitaria ed eventuale diploma e/o attestati professionali.
- Per le lavoratrici extracomunitarie: oltre ai documenti appena sopraindicati, permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura valido e che consenta l’attività lavorativa.
Inquadramento contrattuale:
L’inquadramento dipende dalla condizione dell’assistitə (autosufficiente o non autosufficiente), dall’assistenza di una o due persone, dalla convivenza e non convivenza, dalla presenza notturna e/o assistenza notturna, dal corretto monte ore settimanale dell’assistente familiare (fino a 40 ore settimanali per un contratto di non convivenza e fino a 54 ore settimanali per un contratto di convivenza).
Regolarità retributiva:
Il pagamento deve rispettare le norme contrattuali, ogni voce retributiva va erogata al momento giusto. Per questo è importante affidarsi alla CGIL per la predisposizione del contratto e l’elaborazione del cedolino.
Contributi e Agevolazioni
A Livello Regionale
La Regione Emilia-Romagna offre un contributo mensile di 160 euro per i le persone non autosufficienti che percepiscono l’assegno di cura e assumono un’assistente familiare con un contratto di almeno 20 ore settimanali.
La richiesta deve essere presentata presso i servizi sociali del Comune di residenza o i distretti AUSL.
A Livello Nazionale
- Detrazione del 19% fino a 2.100 euro annui per le spese di assistenza, se il reddito del/la richiedente non supera i 40.000 euro.
- Deduzione dal reddito dei contributi versati fino a 1.549,37 euro annui.
- La legge di bilancio n. 234/2021 ha introdotto i LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali) per migliorare la qualità dell’assistenza domiciliare.
Chiusura del Rapporto di Lavoro
Il rapporto può concludersi per dimissioni o licenziamento, entrambi da formalizzare in forma scritta e rispettando i tempi di preavviso.
Senza i giusti tempi di preavviso, può essere corrisposta (se il rapporto di lavoro viene chiuso dal datore di lavoro) o trattenuta (se il rapporto di lavoro viene chiuso dall’assistente familiare) un’indennità.
In caso di decesso dell’assistitə, gli eredi devono garantire il rispetto delle norme per l’uscita dell’assistente familiare dall’abitazione.
Lavoro regolare e relazioni serene
Un rapporto di lavoro domestico ben regolato è essenziale per garantire serenità sia alla famiglia che all’assistente familiare.
Essere chiari nelle richieste, rispettare i diritti e i doveri reciproci e rivolgersi agli uffici della CGIL per supporto contrattuale sono passi fondamentali per una gestione efficace e rispettosa.
La FILCAMS CGIL rappresenta le lavoratrici e i lavoratori del settore e offre assistenza in caso di controversie, con la possibilità di risoluzione tramite l’Ispettorato del Lavoro.
Affidarsi a esperti e seguire le normative vigenti significa garantire un servizio di qualità per chi ne ha bisogno e tutelare i diritti di chi lavora.
La chiave per un buon rapporto lavorativo è la fiducia e il rispetto reciproco.
LEGA SPI e FILCAMS sono a disposizione per accompagnarti in questo delicato momento!