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Annunciata una CLASS ACTION nel settore dei Servizi Fiduciari

servizi fiduciari

Sono già passati più di 7 anni dalla scadenza del CCNL Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari.

E sono state messe in atto tante iniziative dalle Organizzazioni Sindacali nazionali e territoriali – scioperi, presidi e manifestazioni – per sensibilizzare tutti all’inaccettabile condizione in cui si trovano le lavoratrici e i lavoratori del settore.

A questo punto, per sollecitare un rinnovo che si fa sempre più urgente, Filcams e Fisascat Nazionali hanno depositato con i rispettivi uffici legali una Class Action contro una delle maggiori aziende del settore, che occupa un gran numero di operatori nel settore.

L’obiettivo?

Disapplicare le tabelle retributive del relativo CCNL.

Forti anche delle numerose le sentenze che nel tempo hanno sancito la non conformità della retribuzione dei lavoratori all’art. 36 della Costituzione e il non rispetto degli impegni presi dalle associazioni datoriali.

L’impegno delle controparti consisteva nel migliorare le condizioni salariali degli ultimi livelli del personale, considerate di emersione per un settore all’epoca privo di regolamentazione contrattuale.

Tale impegno è stato disatteso, provocando una strumentalizzazione negli appalti che ha penalizzato le retribuzioni dei lavoratori ma ha garantito grandi guadagni sia alle aziende che ai committenti.

Con questa azione di classe, Filcams e Fisascat dicono BASTA al rimpallo di responsabilità tra associazioni datoriali e imprese, che determina un effetto negativo sul settore dei servizi fiduciari e della vigilanza privata.

In attesa della ripresa del confronto, sollecitato anche con l’intervento del Ministero del Lavoro, proseguiremo in tutte le azioni di mobilitazione utilizzando tutti gli strumenti possibili, compreso quello giudiziale.

L’attuale situazione non è più sostenibile, visto anche l’aumento considerevole del costo della vita.

Amplificato ulteriormente dai tanti anni di mancato rinnovo che, nonostante il susseguirsi di incontri di trattativa, non ha portato ad un minimo risultato sull’adeguamento delle retribuzioni utili a mantenere il potere di acquisto dei salari.

Se non ci saranno soluzioni contrattuali prima, il mese di aprile sarà determinante per dare una svolta a questa situazione che non ha eguali nella storia sindacale italiana.

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